Siliano Antonini" Coach Amatoriale" come allenarsi in tempo di pandemania

Ciao Siliano, cominciamo il nostro percorso, "il mondo del RUNNING, visto ad un livello molto amatoriale"...e non potevamo non incominciare questo cammino senza affrontare il momento, molto delicato della pandemia.
Come hai gestito i tuoi atleti...in questo periodo di Covid?

Premetto che non essendo un allenatore professionista, mi limito a dare consigli a chi mi chiede, in via amichevole, una mano sulla preparazione ad una gara.
Devo dire però, che questo ruolo, mi ha dato, nel tempo, molte soddisfazioni. 
Devo dire che, gestire un atleta durante un periodo come questo è stato assolutamente un lavoro insolito, la cosa peggiore è stata porsi un traguardo e scoprire che questo è stato spostato sempre più  in là. Ma non abbiamo scelta, la salute avanti a tutto. 
Cominciamo col dire che ci sono due categorie di runners,  ben distinte: quelli che finalizzano un periodo, (pista, indoor, cross ecc), oppure una gara importante o a cui tengono particolarmente, e quelli che invece gareggiano moltissimo e cercano di rifinire la forma con gare di varie lunghezze quasi ogni domenica.
Ebbene, con i primi, è stato molto più facile, essendo questi, abituati a fare poche competizioni e periodizzare con cicli particolari, il tempo che li divide dalla gara che hanno nel mirino.
A parte la delusione di non aver potuto gareggiare, hanno potuto effettuare lo stesso i loro cicli senza troppi patemi d'animo e come test, invece di partecipare ad una gara, si sono autovalutati nel corso di un giorno dedicato al test vero e proprio, (ce ne sono vari).
Con i secondi invece, molto più difficile.
Questa tipologia di atleti, mal sopporta la fatica che si dura nei campi di allenamento, preferiscono gli stimoli che dà loro la competizione, fanno un solo "lavoro" in settimana e mantengono uno stato di forma pressoché stabile in ogni periodo dell'anno.
Con questa tipologia di atleti, c'è pure da gestire lo stato d'animo, che per la maggior parte è crollato ai minimi storici. Tanto da fargli quasi smettere con la corsa per un periodo piuttosto lungo.
Ho spiegato loro che sarebbe stata, questa, la volta buona per variare il palinsesto mensile dell'allenamento, portandolo ad un livello più professionale.  Chiaramente dovevamo sfruttare ogni fessura che ci avrebbe lasciato il DPCM del momento, cioè effettuare buone sedute di potenziamento, ginnastica e stretching nei periodi di lockdown. Poi, appena ci avrebbero permesso di fare la nostra attività senza dover fare solo il giro della propria abitazione cominciare a fare volume di km in progressione, subito dopo
lavorare per 3/4 settimane sullo sviluppo della potenza aerobica...aumentare ancora il volume di km..fare pure dei microcicli con sedute di qualità a media/alta intensità piuttosto ravvicinate.
Insomma, sarebbe stata  l'occasione per fare un bel salto di qualità...di scoprire la periodizzazione. 
Anche il fatto di allenarsi da soli, per mantenere le distanze e non far imbestialire i soliti denigratori degli sportivi...può contribuire ad un marcato miglioramento. Non a caso, esistono molti testi che descrivono la "solitudine del maratoneta", come un lato positivo, evidenziando un sacco di pregi. 
Si impara ad ascoltarsi meglio, ad accollarsi tutta la fatica...senza dividerla con nessuno.
Veniamo al sodo, con loro ho usato un metodo che uso molto spesso; dopo un periodo "base" di costruzione, (del quale parleremo a parte), ho fatto fare un periodo molto corposo di sedute di intervall training su distanze di 300/400m. Questo per dare brillantezza e buona mobilità articolare, cospicua produzione di acido lattico e una certa velocità, gittata cardiaca.
Come potete notare, l' I.T. su distanze brevi, è una seduta in cui si allenano diverse qualità, piuttosto completa...direi.
Questo periodo fa da sostegno al successivo, destinato a migliorare la soglia anaerobica, con sedute di ripetute sui 1000 e 2000m.
La velocità e la tecnica appresa nel periodo precedente, avrebbe aiutato in queste sedute su distanze di media lunghezza.
Nell'ultimo periodo si cerca la "stamina", ovvero la tenuta a ritmi sostenuti. Questa caratteristica la cerco di stimolare con sedute di ripetute sui 3000/4000m, Corti Veloci e con fartlek americano (con recupero e ritmo, entrambi "qualificati"). I lunghi e i medi (soprattutto i secondi, se mancano le gare), sono incastonati in ognuno di questo periodo, variando lunghezze e ritmi nel corso del tempo. 
I lavori  molto veloci,  quelli con elevate concentrazioni di acido lattico, li ho praticamente evitati...le fibre bianche le sollecitiamo con sedute di "intervallato" su tratti brevi, enfatizzando il sistema "alattacido".
Insomma...bisogna trovare, in questo momento critico, alcuni spunti per fare un salto di qualità. 
Purtroppo, ci manca il riscontro per vedere  cosa è  stato fatto, le gare sembrano ancora lontane.
In seguito, se mi chiederete cose specifiche, potrei esporre le mie esperienze. 
Un saluto a tutti gli sportivi. 
Sili.

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