Elisa Dami podisti di oggi e di ieri
Sabato 20 febbraio 2021
" Podisti di oggi e di ieri"
E sono ancora con voi con il podista della settimana per la rubrica dedicata a voi. Come annunciato la scorsa settimana, che avrei fatto una doppia intervista alle due sorelle Dami, oggi è il turno di Elisa alla quale ho rivolto le stesse domande fatte a Tiziana.
D. Ciao Elisa sei pronta per le domande? Si allora parto, quando hai iniziato con il podismo.
R. Ciao Linauro, grazie per l ' intervista alla quale tenevo, ti rispondo subito.
Io sono nata con il podismo dentro, posso dire che è sempre stato dentro di me la passione trasmessa da mio padre. Ho iniziato con le gare giovanili le domeniche mattine e poi quando sono diventata un pochino più grande facevo la gara più corta non competitiva e mi mettevo a aspettare l ' arrivo di babbo e la mamma si perché correva anche lei. Dopo un periodo passato come giocatrice di pallavolo nel 1998 ho iniziato la corsa.
D. Avere un padre che vinceva diverse gare e comunque sempre tra i primi, ti ha dato una carica in più.
R. Moltissima, la mia più grande ambizione era quella di diventare una piccola Franco Dami, forte come lui, sicura come lui e bella come lui. Si lui è sempre stato il mio punto di riferimento, mi sono allenata con fatica, ho fatto molte gare, ma non sono mai arrivata al suo livello purtroppo.
D. Quante società hai cambiato da quando corri.
R. Dunque sono tre, ho iniziato con l' Atletica Vinci che è stata ai miei occhi di bambina la società più bella, perché mio padre era tesserato con loro e mi ricordo le gare fatte, le gite, la palestra serale, mi ricordo un gruppo unito di atleti forti e allegri, un onore avere il padre che era uno di loro. Poi sono passata per un periodo molto breve al Massa e Cozzile e poi sono passata alla Silvano Fedi la società dove ho corso molte delle mie gare e alla quale sono tesserata tutt' ora.
D. Le tue gare preferite Elisa, percorsi, distanze, e quali sono i tuoi tempi nelle varie distanze.
R. Le mie gare preferite sono quelle comprese tra i 12/ 15 km con percorso in saliscendi, in quelle gare ho sempre avuto la sensazione di rendere al meglio anche mentalmente. Mi ricordo infatti una gran bella vittoria nel 2012 alla gara dell' Oltrarno a Firenze che aveva appunto quel percorso. Comunque mi sono cimentata su tutti i tipi di percorso tranne la maratona, per me una distanza alla quale non mi avvicinò nemmeno col pensiero, mentre mia sorella Tiziana era amante delle lunghe distanze. La distanza più lunga in gara per me è stata la Pistoia - San Marcello di 30 km, su la mezza maratona I miei tempi sono Fucecchio 1' 34"43 poi a San Miniato 1' 35"05 e Milano 1'36"03, sui 10000 sono riuscita ad arrivare qualche secondo sopra i " 40.
D. Come ti alleni e quanto tempo gli dedichi.
R. Ho sempre avuto il sogno di scalare le classifiche in realtà e per anni mi sono allenata seriamente e sono arrivata nel migliorarmi ma purtroppo ho smesso quasi subito non avendo la testa del campione. In quel periodo ho capito quanto sia duro allenarsi costantemente e quanto conta la capacità di non arrendersi, cosa che io non ho. Comunque ho sempre continuato a allenarmi con metodo per arrivare a un livello importante e quindi dedicavo abbastanza tempo e passione agli allenamenti però troppo spesso per appunto questa voglia di arrivare, mi sono ritrovata ad essere delusa, stanca e demotivata, infatti spesso smettevo di correre e poi ricominciavo, infatti a oggi è un anno che ho ricominciato dopo una pausa dedicata al mio adorato figlio, questa è Elisa.
D. Come alterni il lavoro, la famiglia e lo sport.
R. Anni fa' non avevo una famiglia mia, quindi era molto più facile dedicare tutto il mio tempo al lavoro e alla corsa. Tornavo dal lavoro e mettevo subito le scarpe da corsa, tanto c' era mia mamma, santa mamma, che non faceva mancare niente a nessuno. Adesso ho una mia famiglia e mi accorgo quanto sia difficile trovare del tempo per allenarsi, senza toglierlo alla cura della casa, a mio figlio a mio marito e al lavoro, ti dico che è molto dura per una donna ritagliarsi del tempo per allenarsi con una famiglia e il lavoro, le volte che lo faccio quando mio figlio dorme, quindi molto presto caricando la sveglia, per non sovrastare con la corsa le altre priorità .
D. Hai un tuo idolo
R. Credo che ormai sia chiaro che il mio unico idolo sia mio padre, Franco Dami l' unico vero campione per me, perché da figlia ho seguito tutta o quasi la sua vita di atleta, gli allenamenti variati e duri, alle gare più o meno importanti, alla sua alimentazione così dettagliata e precisa, alla sua partecipazione anche a due gare in un giorno solo, é proprio vero che campioni si nasce non si diventa.
D. Hai un rito prima di partire alle gare e un episodio che ti è accaduto in gara.
R. La mia tensione prima di ogni gara, mi portava a non essere molto lucida per cui anche nel riscaldamento sono molto confusionaria sebbene voglia dimostrare il contrario. Una mia ripetizione dovuta alla mia ansia è quella di controllare l' allacciatura delle scarpe, che non fosse troppo stretta ma nemmeno troppo larga e assolutamente ben salda. Episodi strani non ricordo forse per la mia tensione, una cosa bella e divertente pero' la ricordo . Proprio durante la gara vinta a Firenze a Oltrarno nel 2012, ero molto in forma e mentre correvo vidi poco avanti a me mio padre e accellerai per raggiungerlo, presa anche da un leggero dispiacere di cosa gli fosse successo e un po' dalla gioia di averlo raggiunto, dopo che mi sono tranquillizzata quando mi ha detto che era tutto a posto lo passai, non lo avessi mai fatto, cambiò decisamente marcia e non solo mi passò ma dopo pochi istanti non lo vidi più.
D. La più bella gara che hai fatto e quella più brutta.
R. La mia più bella gara non è legata a una vittoria ma alla mia partecipazione ai Campionati Italiani Fidal di Cross di Società a Roma Villa Pamphili nel 2004, una bellissima esperienza per me. La peggior gara non credo di averla mai avuta, correndo con passione e impeto, anche le delusioni dovute al risultato sperato e non ottenuto, sono esperienze positive.
D. Se dovessi cambiare sport sceglieresti ancora il podismo o cambieresti sport.
R. Se dovessi scegliere un altro sport no, tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto compreso certo la pallavolo, ma indubbiamente il podismo è sempre stato parte di me fino da piccolina e il primo amore non si scorda mai.
D. Vuoi ringraziare qualcuno che fa' parte del podismo.
R. Senza rifletterci tanto, desidero ringraziare entrambi i miei genitori, grazie a loro ho potuto scoprire questa bellissima passione, avere babbo e mamma che ti coinvolgono nella loro passione fin da piccoli è fondamentale, cresci con la mentalità sana e giusta che serve nello sport e nella vita, quello che dà brio alle tue giornate, perché fa' bene al fisico e alla mente e cresci appunto con sani principi.
D. I tuoi sogni nel cassetto
R. Arrivata a 43 anni il prossimo luglio, credo di ritenermi soddisfatta perché il mio più grande sogno era quello di crearmi una famiglia e di diventare mamma e grazie a mio marito Davide l' ho realizzato. In ambito sportivo non ho da chiedere granché visto che campioni si nasce e lo si capisce subito da giovani, oggi posso solo augurarmi di avere la forza sia mentale che fisica per correre più a lungo possibile anche solo per il mio benessere.
Grazie Elisa per questa piacevole chiaccherata tra amici, sei stata splendida, mi hai raccontato della tua vita in un riassunto come se guardassi un film, semplice da percepire, molto dettagliato e preciso, sono felice di poter raccontare un po' della tua vita sia sportiva che privata ai nostri amici podisti. Ciao Elisa salutami Tiziana e ti anticipo che molto presto intervistero' tutto babbo. Amici anche per questa settimana é tutto, vi invito a seguirmi e vi do' appuntamento alla prossima intervista ciao.
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