Silvia Profeti podisti di oggi e di ieri
Eccomi cari amici, nuova intervista della rubrica " podisti di ieri e di oggi" protagonista questa settimana una lei, nata a Pisa non dirò la sua età ( 36) perché non si può dire, vive però a San Miniato Basso, avete indovinato è Silvia Profeti.
Non potendo come sapete essendo zona arancione passare il comune, l ho raggiunta telefonicamente, si ok dopo pubblico il suo numero.
D. Ciao Silvia, grazie per aver accettato la mia intervista, a te la parola.
R Ciao Linauro, mi hai fatto una bella sorpresa e sinceramente non so' da dove cominciare sono un attimo commossa.
D. Vai Silvia tranquilla raccontaci un po' di te, ti ascolto, come hai iniziato?
R. Dunque io non ho iniziato con l ' atletica ma all' età di 6 anni, giocavo già a pallavolo fino ai 19 anni. Ho iniziato a studiare scienze motorie e ho cominciato a lavorare nelle palestre. Avevo una piccola palestra davanti la pista di atletica di San Miniato e qui ho conosciuto Juri Picchi, è stato lui che mi ha portato a correre la prima volta e sinceramente non mi è piaciuto molto correre.
D. Cosa hai fatto allora abbandonato subito l' idea della corsa?
R. No, no ho conosciuto un gruppo di ragazzi veramente straordinari alla pista , che facevano parte della società di Podismo il Ponte di Ponte a Egola erano un gruppetto di competitivi e mi trovavo bene e ho iniziato a allenarmi seriamente, sono stati loro che mi hanno convinto a partecipare alla mia prima gara, " Un Ora in pista a Cascina" alle 13 di un Maggio torrido.
D. Come inizio veramente duro direi, ma il vero " amore" per le gare come è scattato.
R. Un ragazzo del gruppo Alessandro Piampiani è stato il mio primo allenatore e con la mia amica Roberta Toni ho iniziato a migliorare e più miglioravo è più mi appassionavo e mi divertivo. Mi ricordo che un giorno mi contatto' Moreno Gazzarrini, lo conosci credo.
D. Si di vista, ne ho sentito parlare, ahahah, scherzo, certo che lo conosco un grande atleta
R. Ti dicevo che mi ha contattato, mi conosceva perché avevo giocato molto a pallavolo con sua figlia Denise. Mi propose di potermi allenare e io accettai molto volentieri. D. Quindi hai cambiato il modo di allenarti e di programmare le gare.
R. Sinceramente ho accusato il cambiamento, ma non per colpa di Moreno che era bravissimo, ma perché abituata a allenarmi in compagnia mi sono ritrovata nel farlo da sola. Ho iniziato la preparazione per la mia prima mezza che doveva essere Firenze, ma ci arrivai scarica perchè non ero abituata a allenarmi così tanto e in modo serio e la mia mezza non fu' come avevamo sperato, non si può avere tutto e subito.
D. Purtroppo é vero, la smania di fare, di arrivare, molte volte e' una cattiva abitudine, cosa è cambiato da questa esperienza in te?
R. Devo dirti che ero giù moralmente e avevo rallentato un po' il tutto, anche se dentro avevo la voglia di rifarmi. Era il 2007 e ho fatto il primo incontro con Massimiliano Santangelo che conoscevo di fama, e con la mia impazienza di aspettare il tempo necessario per ottenere i risultati decisi di affidarmi a lui che è stato il mio allenatore per 12 anni. Ho fatto il mio personale sui 10 km in 42'25" con il passaggio ai 5 km in poco più di 20' e questo però grazie a Moreno che ha creduto in me, mi è dispiaciuto lasciarlo come allenatore, ma ormai avevo deciso di iniziare un nuovo cammino con Santangelo.
D. Allora hai scelto la strada per migliorarti ancora di più.
R. Bhe devo dire che non sono stati 12 anni tutte rose e fiori, ma piuttosto di alti e bassi e non sempre continuativi, avendo due caratteri diversi, il rapporto allenatore atleta non è stato facile e personalmente mi prendevo delle pause andando a allenarmi con altre persone una tra tutte Massimo Mei che ricordo con tanto affetto.
D. Spesso succedono questi disaccordi tra allenatori e atleti in diversi sport. So' che la tua vita di podista è stata anche funeststa da diversi infortuni sbaglio?
R. No Linauro non sbagli affatto, nel 2015 il mio primo infortunio una fascite plantare, e con la mia testa ballerina e testarda ho continuato nel correre con dolori molto spesso allucinanti e poi ne ho subito le conseguenze. E' iniziato il mio calvario Linauro, si perchè anche una volta guarita ho iniziato a " zoppicare" e vedi Linauro non poi capire questa cosa come mi abbia fatto soffrire, perché tutti compreso il mio allenatore di allora non mi hanno risparmiato brutte parole, tra le quali che avrei fatto meglio a smettere, mi facevano sentire sbagliata, quante notti ho pianto e quanti soldi ho speso cercando una soluzione, mi sentivo sbagliata. Comunque continuo a allenarmi 3 volte alla settimana ma il dolore era ancora presente e dal 2016 è iniziato il mio calvario, con la società che ho iniziato dopo il Ponte, cioè l' Atletica Castello, non riesco a fare una stagione intera e ancora mi sentivo e mi sento dire diverse cose brutte sia di persone quasi sconosciute che da persone amiche dalle quali non mi sarei mai aspettata.
D. Non credevo che avevi passato dei momenti così brutti, mi dispiace molto e devo dirti che personalmente odio questo tipo di comportamento, sia nello sport, nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, nessuno deve offendere o deridere un ' altra persona, lo trovo veramente deprimente e scorretto. Spero che tu non ti sei rassegnata dopo questi tristi episodi.
R. No, non mi sono arresa, anzi ho cambiato l' ennesimo coach ora sono seguita da un fantastico Massimo Santucci, con il quale ho iniziato tutto da capo, lui è stato uno dei pochi nel settore che non mi ha mai parlato del mio " zoppicare" come un fattore limitante, ma uno stimolo per ricominciare. Linauro scusami se ho parlato poco delle gare fatte che sono diverse, ma ci tenevo nel parlare più di quanto mi piace il podismo e di quanto ho sofferto per non mollare.
D. Silvia é giusto così, nella vita ci sono tanti episodi, tanti momenti belli ma altrettanto brutti e per me le persone devono conoscere anche questi lati degli atleti. Ora però per finire devo farti gli auguri perché tra poco diventerai mamma e credo che per una donna sia la cosa più bella.
R. Grazie Linauro, grazie veramente, mi ha fatto molto bene parlare con un amico come te, mi hai fatto parlare a lungo senza interruzioni e mi hai fatto sentire a mio agio grazie veramente e spero di vederti presto.
D. Grazie a te Silvia e spero che il futuro ti regali felicità e di prenderti qualche rivincita.
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