I podisti si raccontano
Simpatica non tanto di più, originaria di Saline di Volterrra ma adesso abita a Lucca, lei Serena Buti.
D. Ciao Serena che piacere vederti, andiamo subito a conoscerti meglio, sei pronta.
R. Certo che sono pronta, anzi prontissima, allora mi chiamo Serena Buti, abito a Lucca da 4 anni sono sposata e ho 2 figli, lavoro in ospedale in medicina legale come operaratrice socio sanitaria, l'età non te la dico.
D. Lo so che sei giovane, voglio sapere piuttosto come hai iniziato con il podismo.
R. Mi sono avvicinata al podismo da grande nel 2009, ho conosciuto Sergio Carresi mio vicino di casa a Piombino, che vedendomi correre mi disse di iscrivermi al gruppo podistico Golfo di Baratti che attualmente si chiama asd il Rivellino. Li ho conosciuto Claudio Mazzola e Faliero Larini. Ricordo che eravamo pochissime donne nel gruppo e che facevo tante gare nel grossetano e nel 2011 ho fatto la mia prima mezza Maratona a Livorno.
D. Ma sei sempre stata iscritta al quel gruppo, oppure hai cambiato casacca.
R. No ho cambiato passando al gruppo Marciatori Antraccoli, dove sono migliorata molto, grazie ai compagni di società e in particolare a Alessandro Milianti. Alcuni anni dopo sono passata al gruppo asd Survival di Livorno, dove ho iniziato a fare i Trail esplorando le Alpi Apuane. Poi sono passata al gruppo attuale i Marciatori Marliesi trascinata dall'amica Katy Ferroni.
D. Devo dire che sei stata come un'ape di fiore in fiore. Le tue gare preferite quali sono.
R. I percorsi che mi piacciono sono le lunghe distanze, con tanto dislivello e i Trail, sono una podista di resistenza non di velocità e quindi non amo le staffette.
R. Un episodio in particolare c'è e mi commuovo ogni volta che lo ricordo perché per me è stato un miracolo. Era il 30 luglio 2017 ero a Porretta Terme per partecipare alla Porretta - Corno alle Scale gara lunga e molto dura, il giorno dopo mio figlio doveva subire il 4 intervento per un tumore ipofisario. Feci un fioretto, che se l'avessi corsa tutta senza mai fermarmi sarebbe andato tutto bene. Mi ha aiutato una cara amica Moira, abbiamo corso la gara assieme e sono arrivata sfinita ma soddisfatta perché non avevo mollato. Finale tutto si è risolto al meglio e mio figlio dopo due anni è stato dichiarato clinicamente guarito.
D. Bella notizia sono felice per tuo figlio e per te Serena. Mi puoi dire qualche corsa che hai portato a termine delle tante alle quali hai partecipato.
R. Le gare sono veramente tante, te ne ricordo alcune, la 50 km Terre di Siena fatta in 5 ore e 55 minuti, la Maratona di Firenze nel 2017 fatta in 4 ore, la Ronda Ghibellina di 45 km con un dislivello di 2000 mt fatta in 8 ore, la Maratona di Valencia nel 2018, la Mezza Maratona di Parigi e la Mezza di Bruxelles, la Sky Race del monte forato una bellissima gara che non viene più fatta purtroppo è altra corsa alla quale tengo il Sorriso di Silvia una 10 km fatta in 45 minuti.
R. Eccoci al mio tallone di Achille, ti confesso che odio allenarmi, odio le schede, non mi sento competitiva ma in compagnia mi adatto a quello che fanno gli altri. Mi alleno alcune volte anche 7 giorni su 7 e settimane che mi alleno 3 giorni oppure 2, meno male che c'è il Criterium Podistico Toscano che uso per correre e allenarmi.
D. Ci sono persone alle quali vuoi dire grazie
R. Certo è tante anche, Sergio Carresi per avermi fatto conoscere questo mondo, Daniela di Cesare la mia musa ispiratrice, tutto il gruppo di donne della Montecatini Marathon simpaticissime, tutti gruppi a i quali sono stati iscritta perché da ognuno ho imparato qualcosa di importante, Marco Rovai il mio topolone, Marco Matteoni, Mario Sampaolesi e il mio gruppo attuale, pensa che il presidente è stato l'autista al mio matrimonio con il pulmino della società e per ultimo te Linauro per avermi dedicato lo spazio per potermi raccontare podisticamente parlando, grazie vi aspetto tutti alla marcia delle Ville a Marlia il 28 Aprile prossimo.
Personalmente ringrazio Serena per la sua disponibilità e per la sua simpatia, vi dò appuntamento alla prossima intervista.
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